Chi dalla pianura rivolge lo sguardo verso Moncalieri e la collina, scorge la maestosa mole del Castello Reale. Le origini risalgono al XII secolo quando Tommaso III fece edificare una casa-forte, verso il 1466 Jolanda di Vaolis, moglie di Amedeo IX di Savoia la trasformò in una "villa di delizie".
Dell'edificio originario, rimane soltanto la parte rivolta verso mezzogiorno fra le due torri cilindriche erette molto più tardi. L'attuale aspetto è della prima metà del 1600 quando fu ricostruito quasi dalle fondamenta da Carlo Emanuele I, su disegni del conte Carlo di Castelmonte. Venne in seguito abbellito con opere del Castellamonte, Metinez, Bonzanigo, Piffetti e i pittori Vittorio e Michele Rapous ed il Cignaroli.
Sempre nel castello si celebrarono le nozze di Maria Teresa di Savoia con Carlo Filippo Artois. Vi morì pazzo, nel 1732, Vittorio Amedeo II, in seguito a una congiura attuata dal figlio Carlo Emanuele III.

Dopo la morte di questi la vita nel castello divenne intensa. Fino all'occupazione francese del 1798, rappresentò un luogo di incontro per i potenti di ogni dove. Con la restaurazione la vita all'interno del castello riprese e l'edificio passò di nuovo ai Savoia, e lì, dopo l'abdicazione del 1821, si ritirerà aspettando la morte, Vittorio Emanuele I. Carlo Alberto utilizzò il maniero moncalierese anche come sede di studio per i suoi due figli: Vittorio Emanuele II e Ferdinando, e diventò residenza della famiglia Savoia con Vittorio Emanuele II, che lo fece restaurare e nuovamente arredare; vi abitarono anche la regina Adelaide e la regina madre Maria Teresa. Il 20 novembre 1849 venne firmato il famoso Proclama di Moncalieri, relativo ai problemi di pace con l'Austria.
Fu luogo di istruzione per i figli di Vittorio Emanuele II: Umberto I, Oddone e Amedeo. Verso il 1878-79, visse la principessa Maria Clotilde di Savoia Bonaparte, che i moncalieresi ricordano come la Santa di Moncalieri e che morì nel castello nel 1911; anche la figlia, Maria Letizia, vedova del Duca d'Aosta, morì lì nel 1926. La soprintendenza conservò tre piccoli appartamenti: di Maria Letizia, Maria Clotilde e Vittorio Emanuele II; in questi anni si sono svolti i restauri e adesso gli appartamenti sono aperti al pubblico. Dal 1921 il castello è sede del III Battaglione dell'Arma dei Carabinieri.

Il Castello nel 1997 è stato dichiarato: Patrimonio dell'umanità.